Tutto parte da una piccolo insetto di soli 3 mm: il flebotomo (che forse riconoscerete sotto il
nome di pappataci!)
In realtà sarebbe più corretto affermare che tutto parte da LEI!
Sapete perchè? I flebotomi, maschi e femmine, si nutrono entrambi di piante e sostanze zuccherine, ma solo le femmine si concedono un lauto pasto di sangue per rifornirsi dell'energia e dei microelementi necessari per prepararsi ad una ricca ovodeposizione.
É proprio tramite la puntura di questi piccoli vettori che viene trasmessa la temibile Leishmania.
In soli 3 mm di microcosmo questi insetti possono albergare la forma infestante di Leishmania Infantum che verrà iniettata all'interno del corpo del loro bersaglio (mammifero in generale, cane e gatto e uomo per quel che interessa noi), causando il possibile sviluppo della patologia.
La Leishmania è un protozoo dimorfico: si presenta in due diverse forme a seconda del posto in cui si trova.
All'interno del flebotomo infatti, è albergata la forma flagellata (somiglia quasi ad un simpatico girino), che una volta inoculata nel corpo del cane viene fagocitata dai macrofagi, i quali cercano di arginarne la diffusione (insieme ad altre cellule e composti chimici del sistema immunitario). All'interno di questi ultimi si replica in una forma tondeggiante senza "coda"(la vera responsabile della malattia).
La leishmaniosi è quindi definita una malattia di tipo vettoriale, perchè necessita dell'intervento del flebotomo (il vettore appunto) per poter essere trasmessa da un individuo ad un altro.
Prima dicevamo anche che potrebbe colpire l'uomo: proprio per questo motivo rientra tra le zoonosi principali di cui veterinari e medici umani devono occuparsi.
Adesso torniamo al nostro pappataci, chiamato così perchè il suo pasto è silenzioso e felpato (pappa e tace)...ma lui da dove prenderà mai questa Leishmania che potrà poi trasmettere al suo prossimo pasto?
I serbatoi di Leishmania sono gli stessi mammiferi: la femmina di flebotomo, nutrendosi del sangue di un cane infetto, assume le forme intracellulari di Leishmania (quelle senza coda per intenderci) e, solo dopo un periodo di maturazione a determinate condizioni di umidità e temperatura, le trasforma nella loro variante infestante munita di flagello. In questo modo, al prossimo pasto, i flebotomi saranno in grado di iniettare il protozoo.
Sapete che i nostri cani sono considerati i serbatoi più importanti per questa malattia?
Ecco perché risulta fondamentale, per la loro e per la nostra salute, che vengano adeguatamente protetti con antiparassitari esterni (per evitare punture di insetto) e con la vaccinazione, se fattibile.
Ritorniamo ora alla malattia. Il contatto con il protozoo non per forza deve scatenare la patologia. Un sistema immunitario competente e forte (magari supportato da un vaccino o da altri prodotti immunostimolanti) può arginare l'infestazione, circoscrivendola al sito d'inoculo ed eliminandola.
Nel caso contrario la Leishmania inizierà a replicarsi, e causerà una patologia sistemica di natura più o meno grave a seconda dello stato di salute del soggetto e da altri fattori immunitari.
I sintomi legati alla malattia sono dati da un'ipereattività del sistema immunitario che cerca di combatterla, creando danni tissutali. Si creano importanti e massivi fenomeni infiammatori dati dal parassita, produzioni di anticorpi particolarmente aggressivi e si formano i cosiddetti immunocomplessi. Parlando di questi ultimi, meno conosciuti degli altri fenomeni appena elencati, dovete immaginarli come dei ”granellini” formati dal protozoo stesso e dalle cellule e molecole che cercano di isolarlo. Questi granellini si ritroveranno all'interno del torrente circolatorio...pessima situazione se pensiamo che il sangue arriva dappertutto!
Se dovessi quindi chiedervi: in quale distretto causeranno più problemi?
Ve lo dico io dove: a livello capillare! Finché viaggiano all'interno di grandi "tubi" dove scorrono insieme al sangue tutto fila liscio, ma dal momento in cui arrivano in piccolissimi tubicini dove passa (idealmente) un globulo rosso per volta, possono bloccare il flusso e causare fenomeni ischemici che danno morte cellulare.
Ed ecco un'altra domanda! Quali sono gli organi con la più fitta rete capillare?
In primis la cute!!! Reni, milza, fegato, occhi e tanti altri distretti possono poi essere interessati.
Ma nell'immaginario comune, se ci pensate, la Leishmaniosi provoca problematiche cutanee.
Esiste una terapia per questa malattia, che deve essere studiata a tavolino col proprio Veterinario curante che valuterà il quadro clinico del paziente.
Quello che possiamo fare e che dovremmo fare tutti è PREVENIRE!
Occuparsi di salvaguardare i nostri cani (ed i nostri gatti per i quali la problematica è meno sviluppata) significa anche proteggere noi stessi!
Ricordatevi di applicare degli antiparassitari repellenti sul vostro amico a 4 zampe per fornirgli lo scudo necessario a non essere punti, sia per i sani che per i contagiati, che in questo modo non potranno servire da serbatoio per i flebotomi. Vaccinateli se possibile, e parlatene col vostro medico veterinario per studiare il corretto piano di prevenzione ed altre cure integrative e preventive per supportare il sistema immunitario.
Tornando al flebotomo...che ne è stato di LEI?
La sua breve storia triste è questa: nei periodi dell'anno in cui le temperature iniziano a consentirle una vita attiva (intorno ai 20°C), il suo unico scopo sarà quello di accoppiarsi, nutrirsi ed ovodeporre per poi morire...ed in tutto questo, lasciarsi dietro le "ali" un caos incredibile!
Mai sottovalutare le piccole cose!